Sono state sollevate obiezioni circa l’idea di #PapaFrancesco di far portare la Croce nella XIII stazione della #ViaCrucis al Colosseo a una donna #ucraina e una donna #russa. Occorre comprendere una cosa: Francesco è un pastore non un politico.
Agisce secondo lo spirito evangelico, che è di riconciliazione anche contro ogni speranza visibile durante questa guerra di aggressione definita da lui “sacrilega”. Per questo ha pure consacrato insieme #Ucraina e #Russia al Cuore di Maria.
Le due donne, Albina e Irina, nel venerdì santo porteranno la Croce. Non diranno una parola. Neanche una richiesta di perdono o cose del genere. Niente. Sono sotto la Croce. Scandalosamente insieme. E’ un segno profetico mentre le tenebre sono fitte.
Ed è una invocazione a Dio perché ci dia la grazia della riconciliazione. La loro presenza insieme è una preghiera scandalosa per chiedere una grazia che solamente Lui può dare. La profezia si incunea nei cuori e nelle ombre della storia.
La domanda per il credente resta: che cosa significa oggi in questa situazione “amare il nemico” (che è il cuore del Vangelo)? E il Papa è pastore universale. Per lui vale quel che ha appena scritto in un tweet: “Il Signore non ci divide in buoni e cattivi, in amici e nemici.