#PapaFrancesco agli #artisti: Mi piace il lavoro che fate, il lavoro del cinema, il lavoro dell’arte, il lavoro della bellezza come grande espressione di Dio, che è sempre stata lasciata da parte, o almeno nell’angolo
I libri di teologia parlano tanto del verum, della verità; parlano del bonum; del bello, della bellezza, non tanto: il bello è come l’“ancilla”. Sembrava che non c’entrasse, nella riflessione teologico-pastorale, riflettere sulla bellezza.
Quella bellezza che ci salverà, come ha detto qualcuno; quella bellezza che è l’armonia, opera dello Spirito Santo.
Quando noi vediamo – e vado su questo – l’opera dello Spirito, che è fare l’armonia nelle differenze, non annientare le differenze, non uniformare le differenze, ma armonizzare, allora capiamo cosa sia la bellezza.
La bellezza è quell’opera dello Spirito Santo che fa di tutto l’armonia: dei contrari, degli opposti, di tutto… Pensiamo – a me dice tanto, questo – alla mattina di Pentecoste, quando si crea tutto quel problema, tutti parlano, nessuno capisce che succede, un disordine grande…
È lo Spirito a fare un’armonia di tutto questo: tutto è differente, tutto sembra contraddittorio, ma l’armonia è superiore a tutto. E il vostro lavoro va sulla strada dell’armonia.
E poi, se vogliamo qualificare le grandi opere del cinema, possiamo dire che un buon motivo sono gli attori, sì, ma soltanto le opere che sono riuscite a esprimere l’armonia, sia nella gioia, sia nel dolore, l’armonia umana, sono quelle che passano alla storia.
Per questo ringrazio per il vostro lavoro. È un lavoro evangelico. Anche un lavoro poetico, perché il cinema è poesia: dare vita è poetica. E ringrazio tanto per il vostro cammino: andate avanti, andate avanti, dietro ai grandi.
Voi, come italiani, avete una storia gloriosa su questo, una storia gloriosa. Continuate avanti. Grazie. (Udienza a Ente dello spettacolo, Discorso a braccio, 20/2/23).