E pure la #Russia post-rivoluzionaria era in grado di farlo, seguendo i princìpi – comunque con apertura universale – del forte partito comunista.
Oggi invece non ci sono dottrine filosofiche forti davvero convincenti e «mistiche», capaci di reggere una missione universale del #nazionalismo russo.
Vivo però è rimasto il timore di uno spostamento intellettuale e ideologico di pezzi dell’impero – il «mondo russo» – verso l’#Occidente e i suoi valori, movimento considerato inammissibile.
La rivolta ucraina di piazza #Maidan del febbraio 2014 è stata intesa dai russi come parte di questo spaesamento.
L’unica vera riserva dell’immaginario della desiderata egemonia politica e culturale russa resta la grande tradizione spirituale cristiano-ortodossa, dalla quale la visione imperiale aveva tratto linfa vitale. Da qui il nesso sghembo e spurio tra #imperialismo e #religione.